martedì 31 marzo 2009

LA"SPADA" DEI TITANS FA MALE ANCHE AI DRAGHI


28 A 6 IL FINALE DI PARTITA! NONOSTANTE IL MALTEMPO I TITANS SUPERANO ANCHE QUESTA TRASFERTA E VANNO SUL 4-0 IN FUGA SOLITARIA!!!

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Nel Football americano non si gioca solo in due occasioni: con i fulmini e se non si vedono le righe che delimitano e segnano il campo…..
…..Forse!!
Domenica ad Udine si è giocato in condizioni difficili, ma si è giocato. Un cielo plumbeo, nubi minacciose che promettevano di versare ancora più acqua di quello che già stavano versando, ci hanno accompagnato dalla partenza al ritorno … nel mezzo… la partita!
Cominciata con qualche minuto di ritardo dovuto alla preoccupazione degli arbitri che dopo gli opportuni sopraluoghi effettuati a più riprese, la volontà di coach, capitani e dirigenti di ambo le squadre, è stata convinta a decretare l’inizio dell’incontro. Fischio del capo arbitro, lo sloveno Kobilarov, palla calciata profonda dal kicker friulano, ricezione perfetta del “ritornatore” romagnolo sulle sue trenta yard che, dopo aver osservato la disposizione dei giocatori in campo, si invola sulla sua destra e, sfruttando i blocchi e gli spazi che gli vengono creati ad arte dai compagni, percorre quelle settanta yard che lo dividono dal Touch Down. Queste sono alcune delle più belle ed esaltanti azioni che il football americano sa donare, azioni che strappano applausi a tutti, sostenitori e avversari: un giocatore che corre zigzagando con la palla ben salda fra le mani, compagni che a turno lo accompagnano proteggendogli i fianchi e le spalle dall’arrivo degli avversari, avversari che vengono “spazzati” via dalle “guardie” e dai defensive end, spazi che si restringono sempre più ci si avvicina alla end zone, blocchi, contro blocchi, finte, contro finte ed infine braccia levate al cielo a liberare quella gioia e quella suspense che accompagna tutti, giocatori e pubblico, per 70 lunghe, interminabili yard. E poi l’abbraccio con i compagni che ti hanno permesso di alzare quel braccio al cielo……E tutto qui! …..E’ il football!
Il match è appena iniziato, “Giove Pluvio” sembra essersi schierato dalla parte degli udinesi e, innervositosi per il TD a… freddo, scarica giù barilate d’acqua. La difesa dei Titans regge, non concede yard agli avversari e riconsegna l’ovale in mano di QB Stefano Cavallucci e del suo offense team. Si corre con Marco Bartolini al centro, con Aldo Fiordoro sulle fasce, si lancia su Brian Ventura e sui WR che si alternano ora sulla destra ora sulla sinistra ora al centro ed il secondo TD è li a tiro finché il “regista” non trova assolutamente libero Fiordoro Junior che fila verso la trasformazione personale. Coach Sclafani chiama la conversione da due punti e Marco Bartolini lo accontenta: Titans Romagna 14, Draghi Udine 0. La partita scorre veloce e, nonostante la viscidità e la perfidia del campo, senza infortuni ad alcuno, pochissimi interventi della crew arbitrale tanto che alle 16,20 il “reff.” fischia la fine delle ostilità. Nel frattempo c’è modo di vedere altre due segnature, una per i Titans nel terzo quarto che mettono in cassaforte il risultato col #25 Marco Bartolini (più un punto su calcio piazzato), l’altra per i padroni di casa che segnano il TD della bandiera con il loro giocatore più rappresentativo, il #86 Matteo Pirone. Il poco pubblico che sfidando pioggia, vento e raffreddature, eroicamente sedeva in tribuna, si è comunque esaltato applaudendo sportivamente le due squadre in campo che si sono date battaglia in un contesto che lasciava più spazio alla precarietà che non alla spettacolarità di gioco che i due team erano in grado di offrire.
28 a 6 il risultato finale che consolida il primato in solitaria del Team del presidente Garoia: quattro partite ed altrettante vittorie, 164 punti realizzati contro i 37 subiti, miglior attacco di tutta la serie A2, migliore percentuale di realizzazione, miglior numero di passaggi completati, miglior ritorno su kick off con 249 yard corse, miglior realizzatore e miglior “Tackles for loss” (perdita di terreno inferta agli avversari) col #1 Stefano Galbucci. In definitiva, un ottimo inizio di campionato che catapulta i Titans al ruolo di “squadra da battere” e principale finalista di questo Torneo.